giovedì 23 agosto 2012

fine d'agosto e nuvole

Fine d'agosto

Fine d'agosto, i giorni sfioccano come petali di soffione, quello che era il giallo del suo fiore vivo d'estate ora lentamente fa spazio al ritornare pianta, ricominciare, ai ritorni, al ritrovarsi. Con le parole di Chiara Carminati e Bruno Tognolini nelle Rime ChiaroScure, Rizzoli, uscite in questa estate, agosto è "dove il presente sta fermo in vacanza/ io non  lo vedo ma il futuro danza".

Danza il futuro delle nuove avventure, danzano gli inizi, danza il cuore di un bambino in attesa di un nuovo mondo (ve lo ricordate L'estate di Garmann?), danzano i cuori ragazzi al primo giorno di scuola, quel primo giorno di scuola in cui ognuno può reinventare se stesso: ora invece di riportarvi il pezzo iniziale di quel primo giorno raccontato da Roberto Piumini e Beatrice Masini in Ciao, tu, Rizzoli, ve lo resituiamo per voce di giovane lettrice, da un laboratorio di booktrailer della biblioteca di Breda di Piave (TV) e presentato lo scorso anno al Festival Mare di Libri.

 


Come danza un inizio, come danzano i giorni d'estate al lento esaurirsi del frinire di cicale? Danzano nella storia del nostro vivere, la fine di agosto ha visto grandi cose affacciarsi e cambiare le nostre vite, prendete un giorno a caso come oggi, il 24: si dice siano state fatte per la prima volta le patatine fritte, si dice che Darwin abbia deciso di partire con la sua nave, di dice che sia stato finito di scrivere Jane Eyre. E poi, certo le date imparate, il sacco di Roma.. ma fra tutte una, che ha cambiato tanto, che ci fa essere qui ora, in questa fine estate, a parlare di libri. Si dice che il 24 agosto di quasi cinquecentocinquanta anni fa sia stata completata la prima stampa a caratteri mobili: la Bibbia di Gutemberg. Da allora i libri circolano, viaggiano, contagiano, fomentano, vivono nuove vite: e le danzano.

E allora, nella danza di questa fine estate, nelle attese che la carta ci regala, pensate che in autunno potrete danzare in un teatro nato dai pensieri di Rebecca Dautremer:

 

o fra i rami immaginati di Libri Reiventati

Nel frattempo godetevi questi ultimi sprazzi di estate, di cielo terso, godetevi persino il pigro caldo, trovate la vostra foresta di ombra o di carta, stendetevi a guardare le nuvole, con la forma dell'airone, o della pecora, con le parole di Chiara e Bruno, o con quelle di Fabrizio De André a seguire, da ascoltare mentre già vi starete mettendo le scarpe per cercare il vostro posto segreto per andarle a vedere...

Le nuvole sono fantasmi di uccelli
Son lente ladrone dei giorni più belli
Nascondono il sole, cancellano il blu
Arrivano piano e non partono più
Il vento le spinge, le strizza, le afferra
Son stracci del cielo da dare per terra

Inventano viaggi volando a vapore

E viaggiano gli occhi a guardarle per ore
Ventagli leggeri alle noie d'estate
Son bestie al galoppo, meringhe assonnate
Mutanti figure di panna e velluto
Le nuvole sono il mio cinema muto
 




Godetevi i giorni, gli attimi, i silenzi e le urla di uccelli, fate scorta di lucciole per il vostro inverno, della brezza di lago o di quella che regala il profumo del fieno appena raccolto.
Fate scorta di cieli con tutti i sensi, e recitate le vostre litanie, o andatene a cercare di nuove come nel Cielo Bambino di Alicia Baladan e Alessandro Riccioni: “Cielo, sii buono, tranquillo e sereno, lascia che il tuono si perda lontano”.

E mentre i tuoni sono colonna sonora lontana e promessa di giorni freschi, riposatevi gli occhi guardando le nuvole... per settembre vi promettiamo una vendemmia di colori.
E, per giri di nuvole, come si dice per mare, buon vento!



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